È la sua seconda volta al Festival di Berlino, a due anni dall’esordio Vergine giurata, ma Laura Bisuri si dice sempre emozionata e tesa come la prima volta, specie quando è l’unico film, il suo, a rappresentare l’Italia.
Con lei, le due bravissime dive nostrane Alba Rohrwacher e Valeria Golino, nel ruolo di due donne, allo stesso tempo complici e rivali, che, in un territorio emblematico e pieno di mistero come quello della Sardegna, sono in lotta per avere il ruolo definitivo di madre della piccola Vittoria. La bambina, interpretata dalla bravissima Sara Casu, algherese dalle sembianze irlandesi o scozzesi, deve affrontare il suo amore per le due donne, una mamma naturale e l’altra di adozione, per poter affrontare l’importate tappa rappresentata dalla sua adolescenza.
Un film fatto da donne, interpretato da donne, che parla alle donne di fatti femminili e problematiche che sono tra le più diffuse al giorno d’oggi per una donna. Dopo il tanto scalpore suscitato dai fatti e dalle dichiarazioni di Asia Argento, ecco il nostro Paese, indicato dall’attrice figlia del famoso regista horror Dario Argento come uno dei più retrogradi e maschilisti nel mondo, che affronta una tematica estremamente importante per le donne, mostrandone le criticità e le difficoltà, senza per questo trovarne giustificazione nel comportamento sbagliato di alcuni uomini: che sia questa il modello di emancipazione di cui ha veramente bisogno l’universo femminile, piuttosto di qualche showgirl che si pente e denuncia anni dopo compromessi ai quali ha ceduto pur di diventare famosa ?! Ai posteri l’ardua sentenza.
Per ora l’unica sentenza che ci interessa è quella della giuria del Festival, che sembra aver veramente apprezzato il film, come del resto il pubblico presente, che di certo non si è diviso in uomini e donne al momento degli applausi per quest’ultima opera della Bispuri. La regista, che ha dichiarato di sostenere #MeToo, tiene però molto a distanziarsi dalle solite e banali strumentalizzazioni che colpiscono le donne: “Ho sempre messo il tema femminile al primo piano come scelta che risponde a un interesse personale, ma anche come gesto politico, essendo stufa di vedere tanti film in cui le donne sono relegate in secondo piano, in perenne ‘attesa’ dell’uomo. Cerco di costruire personaggi femminili a tutto tondo, esplorarli nelle pieghe delle loro imperfezioni: penso che la mia strada proseguirà per questa direzione.”
incrociando le dita per questo ottimo film italiano, non possiamo che suggerirvi di andarlo a vedere: prodotto da Vivo Film, Colorado Film con Rai cinema, il film uscirà nelle sale italiane per 01 Distribution dal 22 febbraio.