almeno per i prossimi vent’anni (a Basir Ahang)

 

*a Basir Ahang :
poeta, giornalista e attivista afghano

naturalizzato italiano.
Si occupa di tematiche legate

ai rifugiati e al diritto d’asilo.

Basir, esule vagabondo
malinconico ma ardito
con un bagaglio di racconti
di guerra e dolore, la sua voce
ha dato al suo paese
prima per radio poi a piedi
per il mondo : questo è il suo momento.

È il momento in cui il mondo
scopre l’orrore che circonda
l’Afghanistan : un paese abbandonato
a se stesso, abbandonato al terrore
all’oscurità. Basir ha dato voce
anche ai greci : la voce di Patrasso,
mentre noi, occupati dal lasciapassare
non riusciamo nemmeno a guardare
le immagini del televisore : uomini
appesi ad aerei di speranza
donne che l’hanno persa, la speranza,
ancora prima di veder partire gli alleati.
Bambini che gridano al di là del muro,
muti.

Arrivano i talebani, scappano anche i cani
non resta che polvere tanta paura e tutta
la nostra vergogna di vigliacchi, che forse
nemmeno ci hanno veramente provato
a fare qualcosa : ma cosa ? La guerra
per esportare la democrazia ? L’utopia
di volere il bene di qualcuno solo fino a che
fa comodo : sogni di tregua, sono le poesie
di Basir, altre parole mi sembra ridicolo
usare per parlare dei padroni
del terrore, il nuovo oppio dei popoli.

Mentre l’occidente, impotente non fa altro
che investire in armi e democrazia
da esportare : speriamo che di tanti
rifugiati che si potranno accogliere, almeno un pò
della loro dignità rimarrà poi anche a noi

almeno per i prossimi vent’anni.

*Mailhac 19.08.21

*Per le donne di Kabul, @ParolaPoesia di Cinzia Marulli (31 Agosto 2021)