Apple è stata ufficialmente esortata a prendre serie misure contro la dipendenza che i suoi bellissimi iPhone provocherebbero nei giovani. Il richiamo è stato fatto da due azionisti del grande gruppo californiano, e precisamente dal fondo attivista Jane Partners e dal fondo pensionistico degli insegnanti dello stato della California; i due azionisti insieme detengono un valore in titoli di circa 2 miliardi di dollari.
Con una lettera si domanda al fabbricante di iPhone di lavorare alla messa a punto di un sistema per permettere ai genitori di monitorare meglio, e nel caso limitare, l’utilizzo che i propri figli farebbero del apparecchio, nonostante ci siano già i sistemi di controllo parentale proposti da Apple. Ma per i due investitori i rimedi proposti al momento sarebbero irrisori contro uno dei fenomeni più preoccupanti della nostra epoca: la dipendenza da smartphone.
E non solo di salute si dovrebbe a mio avviso mentale, o almeno considerare oltre quella fisica, anche quella celebrare degli utilizzatori di un apparecchio che se nato per facilitare la vita dei propri utilizzatori, se na sta nel tempo sempre più impossessando. Non si ha nemmeno più un momento per pensare, un momento per vivere la vera vita: si passa la propria vita, si hanno relazioni, si cercano informazioni, sempre e solo su questi telefoni.
Ed è sbagliato considerare ciò dannoso solo per i bambini o per gli adolescenti: son sempre più gli adulti o gli anziani ad esserne vittime, e a passare le loro giornate dietro le mille simpatiche quanto inutili applicazioni che questi apparecchi propongono. E sono poi questi i genitori che dovrebbero limitarne l’uso ai figli…
Il richiamo fatto da Jana, non stupisce certo per il suo lato sociale, il gruppo è infatti abituato a fare pressioni sulle proprie imprese per migliorarne la situazione; in questo caso però oltre alle solite ragioni, emergono anche paure relative il lato meramente economico, il gruppo crede infatti che questo problema sempre più senza controllo, porterà nel tempo anche a svantaggi meramente economici per i propri azionisti in quanto questo malessere societario si rifletterà nel tempo su Apple stessa con grave danno per l’azienda per prima e poi per tutti i suoi investitori.
Il problema di questa dipendenza da smartphone ha assunto ad oggi un ruolo di primo piano negli USA, dove circa 86 milioni di americani con più di 13 anni possiedono un iPhone già dal 2016. secondo studi effettuati su giovani campione tra gli utilizzatori del telefono di Apple, più della metà di è detta dipendente dall’apparecchio, sentendosi quasi obbligato a rispondere immediatamente ai messaggi ricevuti e alle varie applicazioni utilizzate.
Si domanda quindi di effettuare dei veri studi col fine di arrivare a determinare e di conseguenza istruire i suoi utilizzatori, su quale sia la durata ottimale giornaliera oltre la quale è bene non andare.
Nella speranza che un giorno si torni a vedere gente seduta al ristorante che sorride contenta di essere insieme piuttosto che passare il tempo a fare fotografie ai piatti e mandarle ad amici lontani, che si tornino a leggere libri e non giocare alle varie applicazioni sempre più numerose di questi telefoni, che si torni a sperare di trovare il proprio amore magari in biblioteca, se non durante un bel viaggio, piuttosto che su qualche applicazione di settore, beh, sperando un giorno di tornare ad una degna reltà umana, per il momento non possiamo che accodarci a queste riflessioni fatte dai due investitori del grande marchio americano.