ELEZIONI REGIONALI SICILIA: La battaglia elettorale entra nel vivo

elezioni-regionali-siciliaA poche settimane dal voto, vi voterà il 5 novembre, ecco la situazione della futura elezione regionale in Sicilia, tra Ocse, Antimafia e arresti

“Ieri un condannato. Oggi un arrestato. Domani chissà. La presentazione delle liste di Musumeci ha dato avvio a un conto alla rovescia. Ogni giorno un candidato di Musumeci si sveglia e sa che potrebbe essere condannato o arrestato. Tic tac tic tac”. Queste le parole del candidato alla presidenza della Regione per il Movimento cinque stelle, Giancarlo Cancelleri, a commento dei fatti di cronaca che stanno travolgendo la lista del suo diretto concorrente Musumeci.
Dopo l’ex sindaco di Milazzo, condannato per concorso in abuso di ufficio, hanno arrestato infatti il sindaco di Priolo con le accuse di truffa, tentata truffa e turbativa d’asta, a seguito di 22 capi d’imputazione.
Il sindaco di Priolo, fra gli altri, è nelle liste di Musumeci e in effetti adesso, nonostante la difesa a spada tratta di Micciché (il quale ai problemi con la giustizia è oramai abituato) che accusa la magistratura di attacco alla democrazia, per il candidato del centro destra gli impresentabili in squadra cominciano ad essere forse un po’ troppi. Infatti a meno di ritirarlo, il sindaco di Priolo, è votabile nelle sua lista per le regionali, pur essendo agli arresti domiciliari.
E un attacco in questo senso, a Musumeci, viene anche da Claudio Fava, candidato di MDP, Sinistra Italiana, Campo Progressista, Possibile, Verdi e Rifondazione Comunista: “l sindaco di Priolo, candidato di Forza Italia nelle liste di Musumeci – ha detto – è agli arresti domiciliari per gravi reati. Che farà adesso Musumeci con il suo candidato Antonello Rizza, chiederà agli elettori di non votarlo? Adesso non ne ha più bisogno. Forse, per come sono composte le sue liste, Musumeci dovrebbe dire piuttosto: mi ritiro, non votatemi più!”
Questo arresto ha mostrato, come ha definito il Gip Giuseppe Tripi, un consolidato sistema di illegalità all’interno e all’esterno dell’amministrazione comunale, ed è forse per questo, e per prevenire il solito sistema dello scambio di voti, che Di Maio è arrivato a richiedere l’intervento dell’OCSE.
Ora, se l’intervento degli osservatori internazionali può sembrare a qualcuno esagerato, è sicuramente vero che una velocizzazione del lavoro dell’Antimafia nel determinare l’elenco degli impresentabili, sia auspicabile prima e non dopo il voto.
Se per molti, in una regione che dal referendum sull’autonomia dell’immediato dopo-guerra è da sempre pubblicamente legata alla mafia, finalmente si potrà votare una reale alternativa (nessuno sembra considerare il candidato del Pd e Alfano), rappresentata dal giovane Cancellieri candidato del Movimento 5 stelle, resta comunque il dubbio verso una campagna elettorale che sembra, non essere fatta dalla possibilità di scegliere, ad esempio, tra destra e sinistra, ma tra onestà e illegalità.

*FONTE: Gli Italiani – Quotidiano (19.10.2017)