Fare la doccia.
Ho appena finito di fare la doccia, ne vorrei rendere partecipe tutti, ma nel dirlo mi accorgo dell’impossibilità di far capire esattamente cosa voglio dire: ho fatto la doccia. Non mi sono bagnato, né tantomeno ero nudo o con il sapone in mano, no. Ho fatto la doccia, perché ho rifatto la sala da bagno: ho sostituito la doccia vecchia (una cabina) con una nuova (direttamente sul muro piastrellato): ho quindi fatto una doccia. Ma come fare per dire che ho fatto una doccia senza lasciar intendere, quantomeno di primo impatto, che la doccia l’ho fatta, ma con sapone e shampo? Mmm… ho costruito una doccia: non si può sentire… altri termini… nemmeno… il verbo è: fare…anche dire che ho rifatto la sala da bagno non è poi più esatto, perché, di fatto, ho cambiato semplicemente, solamente la doccia. Del resto una difficoltà simile mi è arrivata l’altro giorno, quando raccontando a un amico dove avessi comprato il necessario per la doccia nuova, ho detto d’aver preso la doccia da C.. Ma prendere la doccia (prendre la douche) in francese, visto che in Francia io e la doccia ci troviamo, significa fare una doccia. Quando quindi ho detto che l’altro giorno presso C ho preso la doccia, il mio amico mi ha guardato con quell’invidia che si prova nel conoscere una persona che abbia dormito di nascosto almeno una notte dentro Ikea… invidia che forse ho solo io, ma lo sguardo era comunque quello.
Insomma, che si usi fare o prendere, con la doccia, secondo il paese dove ci si trova, bisogna essere sempre chiari: la doccia, di per sé, non prevede la precisione, e i verbi che le vanno vicino fanno acqua da tutte le parti. Entrambi i verbi, fare e prendere, dovrebbero dare della parola doccia il suo lato materiale (costruire, fare la doccia, i pezzi messi insieme per ottenere la doccia finale; prendere, nel senso fisico del prendere in mano, sollevare, recuperare i pezzi che la doccia costituiscono), invece, vicino alla parola doccia, questi stessi verbi ne rendono l’idea immediatamente immateriale, tutt’altro che fisica, come se la doccia da oggetto diventasse una sensazione, un’emozione: fare la doccia: come fare l’amore… prendere la doccia: come prendere il tempo per sé.
Questo fa la parola doccia con i verbi che le si accostano, li spoglia dei loro classici costumi, per diventare con loro soggetto, e non più oggetto, avvolti insieme nell”intera frase.
La cosa più bella però, dopo quasi una settimana impiegata per averla adesso finita, è il sapere che domani finalmente la potrò fare, o prendere, questa santissima, sensoriale quanto materiale, doccia! Perché sì, ho finito di fare la doccia, e domani, finalmente, questa doccia la potrò fare!
*Mailhac 10 2021