Già la figura di stagista, o di apprendista, è, ad oggi e per la più parte dei casi, un puro sfruttamento di risorse giovanili che, con la scusa di imparare, devono lavorare gratis. Certo, anche se per me il lavoro, o meglio il tempo va sempre pagato, è vero che un giovane che voglia iniziare con passione un lavoro, all’inizio deve pur imparare, quindi non trovo così sbagliato il fatto che non percepisca un salario quando ancora il lavoro non lo sappia fare. Ma oggi i giovani imparano qualcosa durante i loro stage? Spesso e volentieri no, sono utilizzati per far tutti quei piccoli lavori che altri non vogliono fare o per i quali si dovrebbe pagare qualcuno, fotocopie, caffè per i quadri dirigenti, piccole commissioni : chiunque abbia fatto un stage, presso un’azienda, specie se di grandi dimensioni, sa che il bagaglio di conoscenza che si è riuscito a fare durante il proprio tirocinio si riduce spesso a queste mansioni.
Ma con la riforma della «Buona Scuola» e del Lavoro operata già dal governo Renzi, si preannunciavano grandi miglioramenti, grandi possibilità per dei giovani che finalmente venivano presi in considerazione e tutelati e accompagnati nel loro inserimento in azienda. Peccato, che come sempre con questo governo, siano poi le sole aziende (o le banche) a guadagnarci, e non gli studenti che rimarranno sempre non pagati.
Nonostante molte piccole aziende abbiano già sostituito il proprio personale con gli studenti (a cui non sono tenuti a corrispondere nessuna forma di salario), la Camera di Commercio di Firenze ha deciso di incentivarle a partecipare ai progetti di alternanza con un bonus aggiuntivo.;
Non saranno gli stagisti ad usufruire dei 400mila euro stanziati con il patrocinio del sottosegretario all’Istruzione Tocca-fondi, bensì le aziende che oggi sfruttano il lavoro gratuito degli studenti.
Ogni impresa potrà riceve un contributo di 400€ se ospita uno studente, 800€ per due studenti, 1000 per tre studenti.
Il ministero dell’Istruzione nel 2015 ha firmato contratti per tutta Italia con multinazionali del calibro di Eni, FCA, Autogrill e McDonald, ma questo non basta per impiegare le centinaia di migliaia di giovani che sono costretti dalla riforma a lavorare. E oltre il puro aspetto economico, viene da chiedersi cosa mai possa imparare un giovane lavorando in posti del genere, da Autogrill o da McDonald (che sempre grazie a questo governo era uno degli sponsor principali di EXPO, evento dedicato al nutrimento del mondo e vetrina per l’Italia nel mondo…).
Fortunamente basta poi andare ad informarsi per rendersi conto che questo governo, che si vendeva come giovane e rottamatore, sia in grado solo di rottamare i giovani, e difendere le grandi multinazionali e le banche, basta poi ricordarsene quando si potrà finalmente un giorno tornare a votare.
*FONTE: Gli Italiani – Quotidiano (05.10.2017)