La sua faccia
-dalla finestra la vista-
ogni giorno di fronte a me,
quando mi sveglio
quando vado a letto,
elegante bianco e degno
di rispetto.
Lo vedo
il teatro de l’Operà.
Immobile, da tempo vede ‘de la Comédie’
la piazza, la gente – Montpellier.
Nel rumore volgare,
la mattina che lavora
ogni mattina,
si può sentire qualcuno cantare.
Lo conosciamo bene
io e i piccioni,
e i cani d’alcuni barboni.
La notte al piano
una luce, gialla e piena
di mistero, è sempre accesa:
nei miei pensieri
la storia d’un romanzo.
Il teatro mi regala
forse, solo una poesia
o una prosa in versi;
diversi
i ricordi di qualcuno che va via :
dell’edificio, come un amico
un giorno sentirò la mancanza.
Non so spiegar quel che dico
quindi, solo
gliela dedico :
« Il teatro dell’Opera ».
*Andrea Giramundo, Montpellier 2015