L’edificio sorge a Castelfiorentino, alle porte del capoluogo toscano; è qui che si trova questo bellissimo castello che è nato per essere una delle varie fortificazioni militari fatte costruire all’epoca, attorno la città di Firenze.
La proprietà, che nel tempo ha ospitato anche tre papi, Leone X, Clemente VII e Paolo III Farnese, è costituita in oltre da 25 case coloniche e un borgo con una villa settecentesca per un totale di 35 mila mq di interni e 1.200 ettari di terreni.
Costruzione del 1424, periodo in cui (1400 – 1446), non erano poche le costruzioni di questo genere che sorgevano in questa parte d’Italia, e Brunelleschi, a quei tempi era il massimo esperto di fortificazioni militari, a dire il vero molto, probabilmente l’unico.
La certa attribuzione al genio toscano, architetto della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze proprio in quegli stessi anni, la si deve al professor Massimo Ricci, uno dei maggiori esperti al mondo dell’architettura brunelleschiana.
I motivi per cui non ci siano dubbi sull’ideatore e realizzatore di questo stupendo castello sono vari. Innanzitutto il fatto che l’edificio sia interamente costruito in mattoni, con la stessa ‘tecnologia’ impiegata nella famosa Cupola, è proprio in quegli anni che Brunelleschi abbandonava la classica pietra in favore del mattone: nessun altro, infatti, in quegli stessi anni, poteva essere in grado di concepire strutture architettoniche di quel livello fatte in questa maniera.
Oltretutto, all’interno del castello, ci sono numerose opere architettoniche come portali, finestre, peducci e arredi vari, che sarebbero tutte realizzate in perfetto stile brunelleschiano, e agli inizi del 1400, con lui ancora vivente, nessuno sarebbe stato in grado di copiarle.
La prova certa dell’appartenenza di questa opera, è uno strano ballatoio che poggia su un sistema di mezze volte che non potrebbe stare in piedi e avrebbe dovuto collassare su se stesso, che rappresenterebbe uno dei tanti dispositivi impossibili del grande Brunelleschi, che solo lui poteva concepire e realizzare.
Il Castello appartenuto alla storica famiglia fiorentina dei Pucci, oltre ai tre papi, sarebbe stato visitato da Lorenzo Il Magnifico al Granduca di Toscana Ferdinando III e il Re d’Italia Vittorio Emanuele III. Nel 1944 il castello fu utilizzato come comando militare dal Generale Mark Clark durante le operazioni di liberazione dell’Italia, per essere in fine oggi venduto, con buona pace dell’Italia, molto probabilmente a qualche ricco moderno straniero.
Speriamo almeno che resterà possibile, per il povero popolo italiano, almeno visitarlo e goderne, magari anche solo da lontano: sarà un altro pezzo della nostra storia di cui si perde la proprietà nazionale?