Si parla sempre di progresso, ma poche volte l’utilizzo di questa parola viene fatto per reali passi in avanti della nostra società. Mentre in Europa si parla di robot, il cui avvento sembra cosa inevitabile a cui ci si arrenda con antica fatalità, e che sarebbe motivato dal forte risparmio per le industrie rispetto all’impiego di lavoro umano, in Paesi che dovrebbero, sulla carta, essere meno sviluppati, si pensa realmente al futuro e al bene dell’umanità tutta.
È di questi giorni infatti la notizia secondo la quale la Costa Rica ha annunciato l’abbandono della plastica, che comincerà progressivamente nel 2021, a fronte di un maggiore utilizzo di materiali eco-sostenibili. La decisione fa parte del piano per diventare una nazione “carbon neutral”, cominciata da un ottimo utilizzo delle energie rinnovabili : Il 98% dell’elettricità in Costa Rica infatti proviene da fonti rinnovabili.
Quest’ultima decisione nasce da una semplice constatazione : la Costa Rica oggi ha un enorme problema con i rifiuti, almeno un quinto delle 4 tonnellate di rifiuti prodotti ogni giorno non viene nemmeno raccolta, e finisce nell’ambiente, inquinando fiumi, spiagge e mari, ovvero le principali risorse del Paese che vive prevalentemente della sua bellezza naturale.
Quella che sembra una notizia eccezionale, dovrebbe essere però notizia normale, e mondiale, visto che si tratta di un problema globale. Secondo uno studio condotto da Orb Media, un’organizzazione non profit di Washington che ha condiviso con il Guardian i suoi risultati, nell’acqua corrente di tutto il mondo sono state rinvenute fibre di plastica. (vedi al riguardo l’articolo : Acqua alla plastica).
Nel fare i complimenti al Costa Rica per la linea ambientale intrapresa, ci si augura che anche i Paesi cosiddetti evoluti ne seguano le orme, cosa per il momento abbastanza lontana dalla realtà, con gli Usa che sono usciti dall’accordo di Parigi, le case automobilistiche tedesche che truccano i propri dati sull’inquinamento del diesel col solo scopo di poter continuare a vendere, e con un’attenzione al problema che sembra essere sempre superficiale, se non solo di facciata.