Camilleri, a 92 anni, visibilmente commosso per l’onore, viene giustamente premiato mentre ancora una volta mostra ai giovani come vivere la vita con coraggio.
Il coraggio che gli fa portare un messaggio di forza verso gli studenti e studiosi che, di finanche tre generazioni più giovani dello scrittore, vedono in lui oltre che un nome della letteratura italiana, sopratutto un uomo che non si è arreso di fronte alla cecità che gli è arrivata improvvisa nella vita, un buon giorno per tutti.
Cecità che sicuramente non gli permette più di vedere la bellezza di una donna, o di leggere un libro ; ma che non gli ha impedito di scrivere. Così come egli stesso racconta. Nonostante la perdita della vista, per Camilleri la vita rimane la scrittura. E solo quando non avrà più voglia o modo di scrivere, allora sì, non avrà più motivo di vivere.
Accolto da più di duecento studiosi, lo scrittore natio di Porto Empedocle invitato per la consegna del titolo di professore Emerito Honoris Causa (Distinguished Professor): come recitano le motivazioni dell’Ateneo, lette per Marina Formica, delegata del rettore Novelli, lo scrittore è stato insignito del titolo di professore emerito perché : « con la sua narrativa storica, con le sue drammaturgie, con le sue sceneggiature televisive, con le sue regie, con i suoi romanzi d’indagine Andrea Camilleri rappresenta la memoria civile di almeno quattro diverse generazionidel nostro Paese, dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi »