Il primo cittadino francese è da tempo nell’occhio del ciclone per svariati motivi, in particolare per l’assoluta mancanza di dialogo che dimostrerebbe ogni volta che ce ne sarebbe bisogno, e perciò il popolo francese sembra amarlo sempre di meno. Tempo fa si è visto perfino un suo manichino impiccato in piazza. Alcuni giorni fa Maduro lo ha indicato come il killer dei diritti sociali nel tempo ottenuti dalla Francia, al soldo dell’elite finanziaria : Macron fa discutere per il suo modo di operare in tutte quelle situazioni di protesta sociale nel paese spesso e volentieri con un deciso pugno di ferro, che sia per le proteste nelle Università, dei cosidetti ‘cheminots’ (chi lavora per la grande SNCF, la ferrovia del Paese), o degli agricoltori tempo fa, o ancora del personale ospedaliero… e ora con gli ‘zadisti’. Colui che ha vinto le elezioni solo per evitare la salita alla presidenza del Fronte Nazionale della Le Pen, si sta mostrando nel tempo molto più duro di quello che avrebbe potuto essere perfino l’estrema destra : si possono trovare in internet svariati video che mostrano la violenza della polizia frontaliera nei controlli ai migranti, che non si fermano nemmeno davanti a minori o donne incinte, che al contrario qualora vengano aiutate, rappresentano motivo di condanna per ‘delitto di solidarietà’ nei confronti di chi si sia prodigato verso di loro. Di pochi giorni fa il blitz della polizia francese nel centro di accoglienza a Bardonecchia, eseguito senza nemmeno avvisare le nostre forze dell’ordine, e che ha seriamente messo a rischio i rapporti tra i due stati.
In particolare da tre giorni, è sotto l’occhio di molti quello che sta succendo al sud della stupenda regione della Bretagna, nei confronti di una delle realtà agricole più belle e vincenti dei nostri tempi, completamente innovativa a tutto quel sistema per il quale fino a poco fa erano proprio gli agricoltori del Paese intero a lamentarsi. Quella che è diventata la migliore espressione di critica verso un mondo fondato sulla logica del profitto, della circolazione di merci, di mercificazione di tutto ciò che sia possibile rendere fonte di guadagno.
Ma cosa vuol dire Zad ? Vuol dire zona a difendere. Quella in questione, di Notre-Dame-des-Landes, che ha attirato nel tempo l’interesse di tutto il mondo, chiamata ‘laboratorio del futuro’ qualche giorno fa da Vandana Shiva, è stata la prima Zad . Il termine diventa ‘popolare’ all’inizio del 2010 in occasione dell’ultima contestazione dell’aereoporto a nord di Nantes. Fan discutere i modi di un’operazione militare che in tre giorni sta distruggendo dei luoghi di vita, presenti e ben radicati e amati da tutti, senza alcun rispetto di famiglie, animali e allevamenti e del territorio, del popolo francese insomma. Anche gli agricoltori della regione si stanno aggiungendo alla resistenza, non per lottare al fianco dei zadisti, ma per mettersi tra loro e i militari, al fine di preservare luoghi di vita, di lavoro, come allevamenti di capre e pecore, distrutte adesso da un giorno con l’altro. Una situazione che ricorda la nostra Tav in Italia, un’opera che da anni oramai ha sconvolto la vita di una delle più belle montagne del nostro Paese, per cementificazioni di aziende dalle origini quantomeno ambigue, e per un’opera che con il tempo viene definitiva inutile perfino da quelle persone che ne vantano tanto i benefici in un primo tempo. Operazioni militari che s’impongono su realtà pacifiche. I Media restano sempre interdetti d’accesso ai luoghi e chi ci ha provato e rimasto ferito, almeno tre giornalisti fin’ora. Diversi i feriti tra i gendarmi ; donne e famiglie private della loro casa a suon di fumogeni e manganelli.
Si spera ancora in un dialogo, per arrivare a una sorta di compromesso che tenga sì in considerazione delle leggi in vigore, in un’ottica di legalizzazione della situazione, ma anche del fatto che queste persone sono dopo decenni oramai a casa loro e ben volute da tutti nella regione ; Macron sembra però deciso a far finta di niente, mentre quasi trecento persone subiscono isolati questa operazione che sta diventando uno scandalo per l’intero Paese. La violenza perpetuata ai loro danni, sta attirando sul luogo diverse persone, che in risposta a questa forma di sgombero non possono che radicalizzarsi ulterormente.
Quello che è certo è che una volta che Macron riuscirà nel suo intento, una delle più belle e nuove realtà agricole del Paese e del mondo intero, sarà distrutta ; e oltre 300 persone che hanno creduto nel tempo e speso le loro vite per questa Zad, rimaranno da un giorno con l’altro senza casa, lavoro, senza niente.
*FONTE: Gli Italiani – Quotidiano (13.04.2018)