mi dan da pensare quelle persone
che hanno imparato la lezione
e conformi sanno riprodurre perfetti
poetici esercizi grammaticali
impiegati della posta prestati alla poesia
con le giuste pause e parole
a effetto, sanno andare a capo
quando si deve, e sono sempre
ben pubblicati dagli amici
degli amici degli iscritti alla setta
loro che sanno inginocchiarsi
ma solo di fronte al più forte
loro che tutto giudicano e niente amano
sono quelli che quando t’incontrano
ti chiedono: Anche tu poeta?
e rimango sempre perplesso
alla domanda, in particolare
per quel anche: io che a scuola ero
quello bravo che non s’impegna
e non certo il capo della classe:
ero incuriosito più dalle compagne
che dalla lavagna, e se mi s’imponeva
cosa dovevo fare, facevo il contrario:
Ma come si può insegnare la verità?
io che venti anni fa, per la carta
d’identità, alla richiesta professione
dissi: Scrittore – senza mai aver scritto nulla
se non su qualche muro di bagno
pubblico… che se una cosa credo
è che sia meglio essere
sconosciuti pittori
piuttosto che apparire
rinomati falsari;
che ciò che io chiamo poesia
è una maniera di stare al mondo
non di assecondare delle regole
e poi chi mai vuole essere poeta
a me basterebbe riuscire ad essere
Me stesso
*Roma 28 02 2022