Morto a 87 anni lo scrittore Tom Wolfe.

Thomas WolfeThomas Kennerly Wolfe Jr, americano, era considerato come l’ultima icona del ‘dandy’, conservatore, lo si vedeva sempre vestito d’un completo bianco, elegantissimo quanto demodé. Ma Thomas Wolfe non era un personaggio, non solo, ma un grande scrittore, spesso discusso (e non solo per la sua mania di vestire di bianco) e considerato il padre del “Nuovo Giornalismo” – che più tardi definì “Giornalismo Letterario”; fu insignito di diversi premi tra i quali il ‘Dos Passos Prize’ e il ‘Jefferson Lecture in the Humanities’, quest’ultimo è il maggior riconoscimento che gli Stati Uniti conferiscono per particolari traguardi raggiunti nelle discipline umanistiche.
Pubblica nel 1987 il suo romanzo di maggior successo, pubblicato in Italia con il titolo ‘Il falò delle vanità’ (termne però usato per la prima volta all’epoca di Girolamo Savonarola, quando i seguaci del frate sequestrarono e bruciarono pubblicamente migliaia di oggetti nella città di Firenze, durante la festa di martedì grasso) e dal quale è stato realizzato l’omonimo film di Brian De Palma con Tom Hanks, Bruce Willis, Melanie Griffith e Morgan Freeman. Il romanzo si svolge durante l’era reaganiana, incentrato sul conflitto di classe tra i nuovi ricchi, divenuti tali grazie alla finanza, e i cittadini comuni, che prendono a pretesto un incidente, e il relativo processo, per manifestare la propria insofferenza verso uno stile di vita che non hanno mai né condiviso né moralmente approvato.
Famoso per aver coniato il termine “radical chic”, per indicare la sinistra americana e definire la caricatura di un mondo che si fa portavoce di belle cause radicali mentre beve champagne. Il termine comparve con il saggio-racconto Lo chic radicale, che comparve nel maggio del 1970 sul “New York Magazine” e lo scandalo fu enorme. Lo scrittore metteva alla berlina quegli ambienti radical-chic descrivendo una serata mondana a New York all’insegna di “invita una Pantera Nera al cocktail”.
Era un eclettico, un creativo e nel giornalismo portò la sua vena creativa. Inventava neologismi e non lesinava giudizi severi a nessuno. Nasce da lui anche il termine “The ‘Me’ Decade” con il quale definiva gli anni Settanta come epoca egocentrica e individualista. Altri titoli pubblicati in Italia sono L’Acid test al rinfresko elettriko (Feltrinelli) e La bestia umana, Il fiume e il tempo, Dalla morte al mattino, (Mondadori), Angelo, guarda il passato (Einaudi), Morte orgogliosa sorella, Storia di un romanzo: autobiografia (Il saggiatore).
Si è spento a casa sua a Manhattan, nella città che amava e dove viveva dagli anni Sessanta.

*FONTE: Gli Italiani – Quotidiano (18.05.2018)