Il 29 maggio 2017 a Panama è morto Manuel Noriega, all’età di 83 anni.
Non è morto solamente un dittatore, ma sopratutto uno dei principali attori della ‘lotta la comunismo’ che Washington ha condotto durante gli anni ’80 in America latina.
L’allora presidente Bush lo ha utilizzato ai propri scopi, per poi lasciarlo al suo destino una volta caduto il muro di Berlino, quando il comunismo non rappresentava più una minaccia per il libero mondo democratico, di cui gli Usa si fan portavoce da sempre, giustificando così le peggiori nefandezze che la storia moderna conosca.
Il curriculum di Noriega è perfetto per gli scopi americani : corrotto, agente della CIA ma anche dei servizi segreti cubani, legato al traffico di droga, torturatore spietato. Chiamato faccia d’ananas per la sua pelle butterata, Noriega entra nella scuola militare delle Americhe a Panama, precisamente alla base militare di Fort Gulick (questa scuola militare ha creato nel tempo la più parte dei futuri dittatori del continente che hanno aiutato gli Usa nella lotta al comunismo). Già membro della CIA da diversi anni per il suo ruolo fondamentale dentro un paese, Panama, fondamentale nelle strategie di Washington.
Partecipa nel 1968 al colpo di stato contro l’allora presidente Armulfo Arias ; colpo di stato che aprirà poi la strada a due decenni di dittatura sanguinaria sotto il controllo del generale Torrijos Herrera.
Come sempre poi i dittatori montanti a dovere dagli Usa, quando non diventano minacce pubbliche da eliminare, spariscono in modo quanto meno bizzarro, come il terribile Torrijos che morirà nel 1981 in un strano incidente aereo. Ed è proprio adesso che Noriega diventa figura centrale per gli affari panamensi, e comincia ad instaurare rapporti sempre più stretti con Pablo Escobar che proprio in quel periodo cominciava a creare il famoso cartello di Medellin. Panama infatti diventi così il miglior alleato di Escobar : piattaforma per lo smercio della droga, perfetta per ripulire gli enormi flussi di denaro creati, e rifugio anche per la famigli del narcotrafficante nei momenti di tensione in Colombia.
E sono questi gli anni in cui le guerriglia e le rivoluzioni scoppiano un pò ovunque, sopratutto Nicaragua e Salvador, e Noriega sempre sotto i fili di Washington ne finanzia e aiuta la più parte.
Nel 1988 una commissione negli Usa stima che Noriega sia il creatore del primo narco-stato delle Americhe. Nel 1989 Noriega annulla la decisione del popolo presa alle elezioni e si auto-nomina presidente. E a questo punto la democratica America non potrà più far finta di niente e con l’operazione ‘Giusta Causa’ arriverà al suo arresto nel 1990, per condannarlo a 40 anni di prigione con un tribunale di Miami. Estradato successivamente in Francia, tornerà nel suo paese alla fine per farsi ancora condannare e giudicare colpevole di numerosi reati.
Oltre che per il suo ruolo storico, la figura di Noriega, è quindi interessante per vedere come da sempre ci siano gli Usa dietro la creazione di pericolosi e sanguinari dittatori, che vengono utilizzati per i loro fini, per poi essere annientati quando se ne esaurisce lo scopo ; che forse ora, con Trump, e la sua politica di chiusura all’estero, le cose migliorino un pò ?, finendola con questo ruolo da burattinaio dei più grandi sanguinari del mondo, ruolo indicato, dallo stesso presidente americano, ad esempio, nella Clinton e nei suoi predecessori per la creazione e il finanziamento dell’ISIS.
A.M