Nera la celeste volta
ora, sopra la mia testa
nell’istante del mio 35° compleanno,
dove scintillano le parole
che vorrei usare per fare costellazioni
provare a descrivervi, dipingervi
questo cielo
e questo mio pensiero.
L’impresa è difficile come il fuoco
e io ardo di Vita.
Io che pensavo di morire a 33 anni.
Come Gesù. Come mio Padre.
Le parole,
stelle filanti che diventano Poesia : Scrivere
più d’ogni cosa, Voglio.
E un giorno rileggerò questi versi
come foto dell’Infanzia,
anziano mai adulto – saggio ?
li guarderò, le leggerò. L’Io, chi sarà ?
Un sorriso malinconico:
ne capirò il linguaggio, i ricordi
dei sfuggevoli, i versi di Gioventù.
Per me saranno emozioni
per altri solo parole a caso,
chissà, per qualcuno anche una bella Poesia.
Come Adesso, pensando
alla mia vita : 35 anni
che mi son scorsi tra le dita.
Con me, non mi festeggiano
un pipistrello e qualche grillo, ignari
ignavi, sono qui per caso, o meglio
per casa; casa loro.
Io: Uomo: l’unico: sono Ospite.
Finché la Morte, proprietaria di Casa
non si deciderà a sbattermi la porta in faccia.
Prima che per l’eternità Io taccia,
spero solo di finire, ciò che ho cominciato.
*Andrea Giramundo, Saint-Cyr-les-Champagnes 2016