Domenica, il presidente del Venezuela Nicolas Maduro, ha fatto sapere che presto il suo Paese avrà la propria moneta virtuale, il « Petro », anche e sopratutto per sconfiggere la sovranità monetaria imposta dagli Stati Uniti ed aggirare il blocco finanziario.
La creazione di questo Bitcoin alternativo rientra nel progetto di tutelare il Venezuela dalla persecuzione finanziaria perpetuata dagli USA, appena dopo la decisione del presidente Trump di limitare gli investimenti in Venezuela.
E tutto ciò mentre il Bitcoin raggiunge per l’ennesima volta un nuovo record, con un valore di 11000$.
Al momento sembra essere questa la migliore ipotesi per permettere così al Paese di compiere transazioni finanziarie, mentre ancora nulla si è detto per quanto riguarda le operazioni di acquisto di cibo, medicinali e altri beni di prima necessità.
Per quanto possa probabilmente essere la decisione migliore, anche il Petro, in quanto valuta digitale, rimane pur sempre imprevedibile con un enorme rischio di volatilità, resta quindi impossibile da dire anche ai più attenti osservatori internazionali se sarà questa la risposta da dare per cercare questa sempre più gravi crisi che sta attraversando la repubblica bolivariana di Maduro. Fino adesso la recessione di Caracas e il successo della criptomoneta si sono mossi in contemporanea, cosa che ha portato facilmente a vedere nella moneta digitale la più facile soluzione al problema della crisi venezuelana ; se poi questa sceltà sarà premiata, lo staremo a vedere.
*FONTE: Gli Italiani – Quotidiano (06.12.2017)
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