Sento il vento,
quello che la finestra
come onda sulla spiaggia
prima distende dopo risucchia,
in mezzo alla strada
fuori dal villaggio, nel bosco:
è la fuga verso il Cielo.
Un gatto sul tetto, leggero
si ferma incuriosito,
curioso animale,
mentre la Luna sostiene
dei suoi passi l’andare.
E il vento fra le foglie,
dalla soffocante cella
si vede e si sente la Libertà
per quel quadrato d’aria pura
che sospira :
Vivi !
Il respiro dell’Amore.
D’improvviso però uno scoppio,
mi risveglio stordito sulla Terra,
una rottura, tutto uno sbattere
qualcosa andato in frantumi :
in casa, la Lavapiatti ! Avrò sbagliato ad introdurre
qualche piatto, più probabile una pentola
incapace d’ottimizzare le Cose
nel capace Spazio della Macchina :
avrei fatto molto meglio a mano – libero.
Scendo, dalla Poesia alla Prosa
non si respira, non c’è aria:
Non sento più il Vento.
*Andrea Giramundo, Giugno 2017