E finiva sempre così
lei, con gli occhi della delusione
incomprensione accettazione
tornava a dare importanza a quella realtà
dalla quale aveva creduto
di poter sfuggire :
come in un sogno in cui
è bello volare, ma lo si vive con la paura
di cadere, risvegliarsi, tornare
alla realtà. Che lui sempre fuggiva
sfidava dando il peggio
di sè, quello che gli altri odiavano
il male che gli giudicavano,
per non mostrare il bene che loro potevano
solo intuire, sperare : sognare.
Ma il sogno più desiderato
non è incubo, se alla fine
poi, si sa che si torna alla realtà?!
Allora, forse, questo è Amore :
il dare cosa è giusto dare
non per volontà di sentenziare, ma
per non raccontare quanto bello è il mare
a chi, cieco, non lo potrà mai vedere.
Lasciare che A vada con B
perchè tanto lo 0
è il niente
e in quel vocabolario, rischia solo
di sembrare una o.
Oh… Saperlo !
Non è nemmeno la solitudine
dei numeri primi :
conta il non complementare, l’unicità
l’indivisibilità che alla fine
è nullità, il nulla :
il nero s’imbeve di tutti i colori
fino ubriacarsene,
ma non ne è nessuno;
è il Lutto
che deve diventare la Festa.
Apprendere ad apprezzare
quella malinconia prezzo della felicità:
Può, chi non ha mai visto le tenebre
dire d’essere stato
fino in fondo illuminato
almeno una volta ?
Quella porta
che ora lo separava da lei
quella porta, disegnata nella testa
è un terzo occhio, terzo incomodo.
La candela degli innamorati
è triste oppure no perchè sa
che senza, tra loro
Amore non c’è ?
ma allora, cos’è ?
L’immaturità della sofferenza
che il Tempo insegna a capire
smettere di soffrire per una cosa che È :
un veliero che rimane nel porto
è tranquillo, ma non è fatto per quello
per la paura della tempesta.
Risuona nella testa
la luna disegnata nel piatto del mare
amare : love is
not a loosing game,
ma rischiare sapendo già che per quelle regole
vincere è perdere : perchè senza rimorsi.
Si danno i propri estremi
solo perchè si vuole superarli :
adesso lo dico :
volere è potere,
e il potere : la fortuna aiuta gli audaci.
Volere volare
per imparare, bisogna saltare, nel buio
magari cadere ma rialzarsi.
Ma in mezzo a tante banalità
Lei è di là, e lui
che non parla da solo, scrive.
E lei lontana, gli rizza il pelo come un’ansia
dalla quale si consola
solo, scrivendo :
Oh… Saperlo!
*Andrea Giramundo, Maggio 2017
*IMMAGINE: La malinconica solitudine del Cane di Goya che anticipa le tenebre delle “pinturas negras”