sorniona la tazza del cesso mi accoglie
schizzo d’acqua a sciacquarmi il culo
e carta per assorbire le fuoriuscite
acidità che m’invade e vuole straripare
vermi che ostruiscono la gola
e conati persistenti
a quattro mani – da quanto oramai?
– su quella tazza, da quella gola…
non siamo tutti angeli
caduti dal cielo, sono solo
un uomo infelice? qualcuno
per questo mi vede malvagio
pazzo – normale
pazzia normalità
parole
società
solo spero di trovare chi sappia
vedermi dove nessuno arriva
a guardare
sporgersi sull’abisso
senza paura di precipitare
*Roma, 05 2022