Che bello il silenzio,
del primo dell’anno
come postumi d’un capodanno.
Passato il Duemilaesedici
sembrerebbe buon presagio
città avvolta nell’oblio
la possibilità per riflettere
per il pensiero
per fare progetti
o una somma
dai dodici mesi passati.
Ancora qualche botto lontano
rumori di ieri che ancora sentiamo
consapevoli della loro destinata fine.
« Quello che si fa a capodanno
lo si fa tutto l’anno »
Allora prendete un attimo
per voi, pensate
Ma allora, quanti domani (?)
in vero cambieranno la loro vita ?
O si tornerà a far sempre
le stesse cose
senza cambiare, a lamentare
qualche ingiustizia che si subisce
senza volersi ribellare,
perché per primi a fare.
L’anno nuovo ha dato
un uomo nuovo ?
O sarà il solito susseguirsi ?
D’ore di settimane, di stagioni.
Il divertimento con misure di sicurezza
le bombe e i fuochi
d’artificio, l’atmosfera della festa
con controlli antiterrorismo
globale : si chiude così
Questa fine d’anno.
*Andrea Giramundo, Roma 2017
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