Esorcizzando attimi di solitudine infinita
aggravato dal peso della parola, nella testa
tanta confusione: da tempo è scesa la sera
eppure c’è ancora qualcosa da dire.
O forse è solo un colpo di stato delle parole
che mistificando un messaggio per sfilare
ammassano applausi spersi nella nebbia:
l’unica ragione d’essere sul foglio: scri(vi)vere.
Noi che in fin dei conti non siamo altro che
lettori, sappiamo tutto ma non sappiamo
i nomi: cos’altro mai possiamo fare, se non
continuare a leggere ciò che ci è dato sapere?
Possiamo poi adoperarci
al fine di costituirci
in una cooperativa dove il fine ultimo sia sempre
palpabile e palpitante, incontestabile: vi(scri)vere.
Da che parte lo si prenda
il libro, poi poco importa…
*Mailhac 10 2021