Se il vero motivo per cui risulta impossibile un accordo tra PD e M5s, si chiamasse Fintech ?

fintechSi è votato, ma un governo ancora non c’è. C’è chi sperava in un avvicinamento tra il PD e M5s, così da epurare il primo del renzismo e i secondi da tendenze ‘leghiste’ ; ma pare cosa alquanto improbabile, almeno a sentire le dichiarazioni di un partito che vuole assolutamente fare l’opposizione. Ultimamente pare ci sia un avvicinamento tra la destra e il Movimento, ma difficilmente i grillini accetteranno la candidatura d’un condannato propostagli da Forza Italia ; oltretutto il maggior potere dovrebbe essere dato a Salvini, vero vincitore nel comparto delle destre.
Non si capisce come mai, il PD sia così determinato ad ostacolare un governo M5s, con alleanze quantomeno più improbabili fatte in passato, e con motivi che fanno pensare più alla ripicca che alla scelta responsabile per il Paese..
Ma se andiamo a vedere i programmi, quando si parla di economia, forse possiamo trovare il vero punto di disaccordo, oltre le tante demagogie e le belle parole : le banche.
Di Maio è molto temuto dalle banche : andando a leggere attentamente il programma pentastellato, si capisce il perché. Il comparto del credito tradizionale non vede certo di buon occhio un possibile esecutivo, che è l’unico ad aver messo nero su bianco, la volontà di appoggiare il Fintech e tutte le innovazioni che possono migliorare il sistema finanziario; mentre gli altri partiti al riguardo non si sono espressi chiaramente. Ma cos’è il Fintech ? Il Fintech, che a detta del ex presidente di Consob Giuseppe Vegas, “spazzerà via le banche”, è il termine con il quale ci si riferisce all’applicazione di tecnologie d’informazione ai servizi bancari e finanziari, fenomeno che si sta imponendo sulla scena globale, e che porterà sempre più significative modifiche nel rapporto delle banche e degli intermediari finanziari con la propria clientela, abilitando un contatto più diretto e immediato attraverso la rete. E la posizione di Di Maio al riguardo è chiara : Vanno rafforzati tutti i canali alternativi al finanziamento bancario, spingendo l’innovazione fintech e canalizzando una parte del nostro risparmio verso impieghi reali nell’economia italiana.
Che il Pd vada invece nella direzione completamente opposta, verso un sistema bancario classico e sempre più rafforzato, dopo decreti salva-banche, con i legami familiari interni e strutturali con le banche toscane, non è certo una novità per nessuno.
Da qui l’impossibile avvicinamento. Cosa che invece sarebbe appunto più possibile con Salvini, che però si mostra molto più cauto : c’è un capitolo dedicato all’innovazione digitale, ma si parla – soprattutto – di investimenti in imprese giovani, innovative e tecnologiche puntando più che sulla finanza di matrice bancaria, a “far fluire più capitale privato al settore dell’imprenditoria giovanile mediante obblighi di legge che prevedano un investimento minimo (in uno spettro compreso tra il 3% e il 5%) in questo settore per i Piani Individuali di Risparmio (PIR) e per i fondi pensione italiani”.
Anche Forza Italia non cita il Fintech, ma propone “la semplificazione del crowdfunding.”
Che il governo, allora, oltre le idee e le demagogie, fatichi a trovare un’intesa, o la troverà appunto, a causa delle banche e delle tematiche finanziarie ?

*FONTE: Gli Italiani – Quotidiano (22/03/2018)