Disteso, sospeso s’un letto flottante,
protetto da un manto di stelle
dalle malinconie della vita ;
la musica delle cicale
il rospo e la civetta
d’oltre, solo lo sciabordare
dei pensieri nella testa.
Quanto mai separata e vicina
la Macchina :
giace accanto arrugginita :
Chissà se in fine
l’Uomo capirà, che progredire
non ha senso, se non si ha
la voglia di partire;
costruire grandi opere
autostrade ad alta velocità
per andar lontano, ma sempre
nell’orizzonte di una grigia città.
Allora la Terra torna il solo senso:
l’isola per il naufrago;
scorgere la Luna tra le foglie,
che tornano a coprire
il cielo, l’umano affanno imperfetto
al disotto della Bellezza
della Natura perfetta.
Come raggiunta la sospirata quiete,
il sospiro di sollievo
del pirata prigioniero,
che libero è fuggito
dal Triangolo delle Bermuda.
Vede nell’empireo il suo futuro
mentre nel mondo si sente
sorridente leggero,
Sospeso s’un letto flottante.
*Andrea Giramundo, Castelsarrasin 2017