Come ogni anno, anche quest’anno 2017, il settimanale internazionale di divulgazione scientifica Nature, ha stilato una lista delle dieci persone che più hanno contribuito alla ricerca scientifica.
Il settimanale Nature sceglie dieci persone per il ruolo che possono avere nella ricerca scientifica a livello mondiale, interessandosi anche alla loro connotazione personale.
Tra i profili scelti quest’anno, anche un’italiana : Marica Branchesi, ricercatrice del Gran Sasso Science Institute, e membro della collaborazione Virgo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 2009.
È stata scelta per l’importante ruolo che ha avuto nella scoperta dei primi segnali di onde gravitazionali dalla collisione di due stelle di neutroni ; soprannominata dalla rivista, ‘the merger maker’, il suo ruolo è stato particolarmente rilevante per aver fatto sì che che ricercatori di tutto il mondo mettessero insieme le proprie competenze e conoscenze, dimostrando così le grandi capacità diplomatiche e comunicative della ricercatrice, e consentendo così d’arrivare alla nascita della nuova “astronomia a molti messaggeri”, che fa uso sia dei tradizionali segnali di onde elettromagnetiche (fotoni) sia dei segnali di onde gravitazionali per studiare in modo nuovo le sorgenti astrofisiche.
Nella lista compaiono ben quattro donne su dieci profili scelti: trovo che siano queste le notizie da diffondere, sopratutto in un momento in cui le donne mostrano ancora volontà, e forse il bisogno, d’ulteriore emancipazione; non che le denunce da parte delle varie attrici, miss, o aspiranti tali, non siano utili alla causa, ma visto che secondo me l’emancipazione della donna, come di tutti gli esseri umani, passa principalmente dall’uso che si fa del cervello più che del proprio corpo, sarebbe bene anche mostrare questi esempi concreti, fosse anche solo per mostrare che non è vero che sia impossibile per una donna arrivare nei più importanti ruoli della nostra società, senza bisogno alcuno di dover scendere a compromessi.
Tra gli altri personaggi di questa lista “Ten people who mattered this year” (le dieci persone che hanno contato – nella scienza – quest’anno), compare anche Khaled Toukan, per il suo ruolo nella realizzazione dell’acceleratore Sesame, il primo mai costruito in Medio Oriente e al quale l’Italia ha partecipato con un forte contributo finanziario.