– #CORONAVIRUS. Riflessione sul mondo del lavoro.
Probabilmente anche con l’avvento dell’automobile, c’era chi lottava per avere sovvenzioni per poter continuare a vendere calessini di legno, contando molto probabilmente sul ritorno alla normalità, finito il fenomeno del momento…
Credo evidente che anche dopo la fase 2, la fase 3, la fase 4 e 5, il distanziamento e diverse disposizioni che sono già da attuare per il virus, rimarranno poi comunque in uso.
Per quanto sia dura la faccenda, e più la si rimanda più lo sarà, c’è da capire che fino a ieri molte persone facevano fortuna (spropositata) vendendo calessini; cosa che non sarà più possibile in futuro, se non in maniera molto molto ridotta.
Ora sta a noi, passato lo shock, decidere se vogliamo lamentarci all’infinito, sperando che qualcuno ci salvi con un sussidio mensile infinito (cosa evidentemente che non succederà mai), continuando a rivendicare i diritti della propria vecchia attività; o stringere i denti, lanciarci in qualche nuova attività, magari, o evolvendo la nostra attuale, adeguandoci con i tempi e le future esigenza della clientela.
Come prima, ragazzi, indipendentemente da virus e vaccini, auto e calessini, non si torna più: e prima lo si capirà meglio sarà! i tempi cambiano così, e chi purtroppo non si adegua, si estingue.
Purtroppo, o per fortuna, è arrivato il tempo della responsabilità personale, smettiamo di credere che ci sia sempre pronto qualcuno a salvarci, perché tutti non ci si può salvare, e le zattere sono sempre meno dei posti cabina…
Perché, tristemente, poi i calessini di legno si sono estinti e, con loro, anche tutti quei venditori che non volendo seguire i tempi che vivevano si ostinavano nel rivendicare diritti per la loro oramai desueta attività.
*Mailhac 27 04 2020